Seta

Ho ripreso tra le mani questo romanzo, letto e amato anni fa, e ne ho ricevuto un’impressione deludente. Qualcosa mi disturba. E’ vero, questa è una bella storia che ha l’incanto di una fiaba e la soavità di una poesia…, ma non mi piace più. Questo fenomeno mi fa tremare le vene e i polsi, scardinando le certezze sui miei gusti letterari. E’ la prima volta che accade: un libro bello è, per me, bello per sempre. E invece no, questo no. Mi dà la sensazione di uno sterile esercizio letterario, straordinariamente riuscito: la storia d’amore tra il protagonista e la misteriosa giapponese non sarà forse solo il pretesto per mettere in scena tanto virtuosismo? Capitoli brevissimi: al primo rigo, immancabile, il nome del protagonista, Hervè Joncour, Hervé Joncour, Hervé Joncour… I suoi viaggi, raccontati con voluta e compiaciuta ripetitività di situazioni e parole: cammina, cammina, cammina… Proprio l’andamento narrativo di una fiaba e la gentilezza di una poesia: la penna di Baricco ha, infatti, la capacità di evocare atmosfere e suggestioni sonore e non sfugge neanche alla tentazione di raccontare in versi “D’un tratto,/ senza muoversi minimamente,/ quella ragazzina,/ aprì gli occhi.”. Non voglio essere severa, per rispetto di un libro una volta amato: bello, bellissimo, stupefacente, perfetto. Peccato che sia tanto ridondante e pretenzioso.

Autore: Alessandro Baricco
Casa editrice: Universale Economica Feltrinelli

3 pensieri su “Seta

  1. Io l’ho letto una volta sola, e devo dire che me ne sono innamorata. Più che un esercizio di stile a me sembra che abbia voluto scrivere qualcosa di smaccatamente bello. Proverò a rileggerlo in futuro!

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