In tutto c’è stata bellezza, tranne che in questo romanzo: un delirio di quattrocento pagine, mai interrotto da un dialogo. Capitoli brevi, slegati, ciascuno con un suo fuoco, sul padre, sulla madre, sulla Spagna. Le riflessioni sulla vita e sulla morte non mancano di originalità ma, forse, è proprio questa ricerca dell’inconsueto, continua, affannosa, che
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