Ci sono libri belli e dimenticati. Libri che alla loro uscita hanno avuto poca fortuna. È il caso di Nina di Daphne Kalotay. Non risulta che l’autrice abbia scritto altro. È sicuramente un peccato.
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Ci sono libri belli e dimenticati. Libri che alla loro uscita hanno avuto poca fortuna. È il caso di Nina di Daphne Kalotay. Non risulta che l’autrice abbia scritto altro. È sicuramente un peccato.
Continua a leggere…Un romanzone. Oltre seicento pagine intorno al mistero di Robert, un pittore che dipinge ossessivamente sempre lo stesso volto di donna.
Continua a leggere…Sulle tracce di Dracula. La Kostova costruisce un complesso thriller storico su tre piani temporali.
Continua a leggere…Letto nel 2011, alla sua uscita in Italia, lo rileggo oggi per recuperare, di questo magnifico romanzo, l’aspetto più intimo e delicato: il rapporto tra nonni e nipoti. Tre nonne,Glikerija, figlia di un servo della gleba, che aveva perdutamente amato il suo conte; Ariadna, colta e raffinata e Evdokija a cui la Storia ha tolto tutto; e una bambina,
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Axel Munthe, medico svedese, dedicò la sua vita a due grandi passioni: la medicina e la costruzione di una villa, San Michele, edificata ad Anacapri sulle rovine di una delle tante ville che l’imperatore Tiberio, durante il suo soggiorno a Capri, ordinò di realizzare nell’isola.
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C’è, nella mia vita, una bambina che mi ha rubato il cuore e ha dato nuovo senso alla mia esistenza. Ho voluto, perciò, rileggere la storia dell’amicizia tra due bambine “letterarie”, lontane nello spazio e nel tempo: Fiore di Neve e Giglio Bianco, nascono in Cina nella prima metà del XIX secolo. Unite da un patto giurato, rimangono indivisibili laotong, per
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“I numeri primi sono divisibili soltanto per 1 e per se stessi. Se ne stanno al loro posto nell’infinita serie dei numeri naturali,schiacciati come tutti tra due, ma un passo in là rispetto agli altri” Questa è la cifra della solitudine che segna Alice e Mattia, protagonisti del romanzo. Due anime trafitte in giovanissima età da eventi traumatici: Alice ha avuto Continua a leggere…
Letto, riletto, ancora letto, e di nuovo riletto: La Noia è uno dei pilastri della mia formazione letteraria, intellettuale e psicologica. Per Dino, protagonista del romanzo, noia non è mancanza di divertimento, ma assenza di rapporto con la realtà. Alberto Moravia ha la capacità di condurre l’intera narrazione su questa unica tematica,
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Un incanto: la storia di un giardino incantato; la meraviglia dell’essere padre; il senso dell’essere figlio. Tutto questo, e tanto di più, in questo romanzo che ti entra nel cuore e non ti lascia più. L’ho riletto con qualche titubanza perché sapevo che mi avrebbe ancora una volta colpita al cuore fino a farmi male. Eppure non è una storia drammatica, anzi: Continua a leggere…
Ammetto, amici lettori, di non averlo riletto, ma è giunta l’ora fatale in cui dirò cosa ne penso. E’ scontato che sia un grande romanzo dalla formidabile struttura, e che Manzoni abbia contribuito più di chiunque altro alla codificazione e alla diffusione della lingua italiana. E’ per me, comunque, un romanzo che pone non pochi interrogativi: Continua a leggere…