Fiori sopra l’inferno

Si sente battere un cuore nelle pagine del libro di Ilaria Tuti. Un cuore che dà impulso all’ invenzione di una storia formidabile che ha tutte le coordinate di un thriller e tutte le sfumature di un romanzo introspettivo. E’ lo stesso cuore che anima il fiabesco paesaggio montano, una specie di mondo incantato e pauroso, sfondo e protagonista, allo stesso  tempo, della vicenda. Il cuore capace di dare vita a personaggi indimenticabili: il commissario Teresa Battaglia, una donna avanti negli anni, con il peso di un corpo affaticato, e con un carico di dolore a cui la Tuti dedica parole emozionate “Le mani cercarono quel contatto antico che non si era mai spento e continuava a chiederle di non dimenticare” ; e i bambini, ritratti con l’attenzione speciale e la delicatezza che l’infanzia merita.
La narrazione procede scattante, grazie all’utilizzo di capitoli brevi; i temi dinamici cedono, comunque, frequentemente il passo a quelli descrittivi e riflessivi, che offrono alla narrazione pause di rara e suggestiva bellezza.
La veste espressiva di cui fa uso la Tuti è elegante e preziosa, si avvale di un lessico ampio e raffinato e della capacità di trovare accostamenti singolari che lasciano stupefatti “La solitudine avvolgeva Teresa come un abito troppo stretto, un corsetto d’altri tempi, che in pubblico faceva raddrizzare la schiena ma nell’intimo rubava il respiro”. Alla descrizione del paesaggio l’autrice dedica una particolare attenzione: il tratteggio delle immagini è rafforzato dall’uso frequente e virtuoso di figure retoriche “Il gelo sembrava avere sospeso la vita, rimandando di qualche mese il suo canto”.
Uno splendido esordio, quello della Tuti: lettura consigliatissima a tutti i miei amici lettori.

Autore: Ilaria Tuti
Casa editrice: Longanesi

2 pensieri su “Fiori sopra l’inferno

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