Il thriller nordico raramente delude, e questo bel romanzo di uno scrittore norvegese esordiente mantiene e supera le promesse: sviluppato su due piani temporali,il presente e gli anni del secondo conflitto mondiale, l’azione prende le mosse da due eventi del presente: il ritrovamento degli scheletri di tre persone scomparse nel 1943, due donne e una bambina, e l’efferata uccisione dell’anziano Carl Oscar Krogh, già membro di spicco della resistenza norvegese. L’indagine è affidata all’ispettore Bergmann che non esita a collegare il ritrovamento all’uccisione di Krogh. Il percorso di ricostruzione dei fatti del passato, di quelli del presente e dei loro collegamenti è capillare e faticoso. Il lettore conosce il passato attraverso i capitoli ad esso dedicati, Bergmann può avvalersi solo del suo intuito e delle testimonianze dei sopravvissuti, attraverso le quali la vicenda prende i colori della spy story, aprendo uno squarcio sul coinvolgimento di Svezia e Norvegia alle vicenda della seconda guerra mondiale. Thriller, Spy story e romanzo storico, L’ultimo pellegrino è un libro complesso, ma di agevole lettura, grazie ai continui riepiloghi, praticati attraverso le conversazioni tra personaggi. L’andamento narrativo è spedito, la storia diventa, di pagina in pagina, sempre più coinvolgente, animata da personaggi interessanti e affascinanti: Bergmann, disilluso e amareggiato dai suoi stessi errori, brillante investigatore, maldestro in amore; Gerda, spia affascinante, irresistibilmente bella, donna di luce e ombra, intorno a cui ruotano i personaggi del passato. E tanti altri che non nominerò per lasciare all’amico lettore il piacere di scoprirne la personalità, e di approfondirne la psicologia, attraverso il dipanarsi di questa storia, lunga, ma da leggere tutta di un fiato.
Autore: Gard Sveen
Casa editrice: Marsilio
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