Una scrittura sobria e composta, che rifugge da preziosismi; periodi ampi, di largo respiro; un andamento narrativo fluido che sa dosare con precisione alchemica l’alternanza tra vivaci passi narrativi e dialogici, e pause riflessive, e che riesce a trascinare il lettore nella storia e nelle pieghe più profonde dell’anima dei personaggi che la animano. E poi c’è la storia: siamo a Barcellona, anni venti e trenta. Motore della vicenda è l’atelier Santa Eulalia, (se andate a Barcellona cercatelo: è ancora lì), in cui, tra sete e velluti, si incrociano le esistenze di personaggi vivi e interessanti, che balzano fuori dalla pagina, per parlare direttamente al cuore e all’ immaginazione di chi legge: Andreu, serio ,composto, rassicurante, il patron della maison; Ferran, lo stilista, ama le donne, e con amore le veste; Roser, sua moglie, innamorata e saggia; Laia, da commessa a direttrice, bella e fatale, segnata da grandi dolori. E tanti altri che l’amico lettore imparerà a conoscere lungo le oltre quattrocento pagine attraverso cui si dipanano le loro vicende. E poi c’è la Storia: la vita dei personaggi è segnata e travolta dalla guerra civile, che annienta sogni e ideali. Il romanzo restituisce l’atmosfera politica e culturale di quegli anni, in cui, forse, è possibile trovare le radici e le ragioni delle contemporanee inquietudini della Catalogna. Un grande romanzo corale, di impianto classico, come è difficile ancora incontrare, e il cui spirito è condensato e reso nelle parole con cui la Pradas conclude i suoi ringraziamenti: “In un libro ci sono più anime che parole”.
Autore: Nùria Pradas
Casa editrice: Salani