Charlie Chaplin, Mary Pickford, Douglas Fairbanks, divi del muto, e la sceneggiatrice Frances Marion sono i personaggi di questa storia che ricostruisce la nascita dell’industria cinematografica. La Hollywood di quegli anni è uno sfondo di indiscutibile fascino, ma al lettore non può bastare se nelle pagine di un romanzo cerca emozioni, coinvolgimento, spunti di riflessione. Tutto questo non troverà in Luci della ribalta. L’andamento narrativo è piatto con alternanza di capitoli in prima persona in cui Frances si racconta, e capitoli in terza dedicati a Mary. La loro amicizia è l’asse portante della storia, ma non ha presa sul lettore: i dialoghi tra le due protagoniste sono lunghi, ripetitivi e mortalmente noiosi; le loro storie d’amore non trasmettono alcuna emozione; i personaggi si appiattiscono contro lo sfondo scintillante delle “luci della ribalta”, e le loro vicende non riescono a suscitare alcun interesse in chi legge.
Siamo in vacanza, amici lettori, e mi sono concessa il lusso di abbandonare il libro a pagina 233, per passare a qualcosa di più adatto ai miei gusti letterari. Forse, andando avanti, avrebbe potuto rivelarsi bellissimo. Chi tra voi lo leggerà fino in fondo, potrà dirmi se mi sono sbagliata. Per il momento, con sollievo, me ne sono liberata.
Autore: Melanie Benjamin
Casa editrice: Neri Pozza