Sara al tramonto

Strepitoso esordio di Sara Morozzi, affascinante protagonista della nuova serie poliziesca targata Maurizio de Giovanni. Il geniale giallista napoletano, inaugurando il nuovo filone, mostra ancora una volta la sua capacità di reinventare la sua produzione, discostandosi dalle serie precedenti , nell’ambientazione, nelle dinamiche narrative, nello stile e perfino nella lingua. Napoli, non più protagonista, ma sfondo: il centro in cui si muove Ricciardi tra lo storico Gambrinus e il teatro San Carlo, cede il passo a periferie poco identificate, quelle vie “pretenziose ma scadenti”, uguali in ogni metropoli. La narrazione procede fluida, la storia si dipana districando come d’incanto ogni nodo fino alla risoluzione finale, questa volta con l’aiuto di nuove, intriganti tecniche investigative, come la prossemica, che non viene mai nominata, ma in cui la protagonista eccelle. La lingua ci parla di una Napoli contemporanea, che si sprovincializza e, in certo qual modo, rinuncia alle suggestioni semantiche e sonore tanto affascinanti del bel mondo antico di Ricciardi. Ma de Giovanni non rinuncia alla sua passione per i personaggi dotati di “poteri: Sara, poliziotta in pensione, ha lavorato in una unità legata ai servizi, sa “leggere” le parole, e forse i pensieri, a grandi distanze, sa interpretare gesti ma, soprattutto, sa essere invisibile. Il suo aspetto incolore copre il cuore di una donna che ha molto amato, e il cui passato affiora attraverso brevi incisi incastonati nella pagina. Sara, affiancata da due interessanti comprimari, Davide e Viola, è chiamata a indagare in via informale su un caso di omicidio che sembra ormai chiuso. Nessun mostro psicopatico nelle storie di de Giovanni: solo miseria morale e torbide passioni umane. E anche questo è il bello delle sue storie. Un libro bellissimo, dall’inizio alla fine!

Autore: Maurizio de Giovanni
Casa editrice: Rizzoli

2 pensieri su “Sara al tramonto

  1. Libro che sembra non appartenere all’ autore. Trama semplicistica, linguaggio distante dai libri precedenti, personaggi poco credibili. Operazione commerciale? Voglio sperarlo, perché il De Giovanni della serie del commissario Ricciardi era davvero un ottimo scrittore.

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