Settimo titolo finalista Premio Strega 2018
Amici lettori, sono stati comunicati i titoli dei dodici libri finalisti del Premio Strega 2018. Vorrei avventurarmi a recensirli tutti. Diversamente dal solito, attribuirò a ciascuno una votazione da zero a dieci, e relativi decimali. A fine corsa potrò proporvi il titolo che, a mio parere, meriterebbe di ottenere l’ambito premio. Accompagnatemi in questa impresa con i vostri pareri e i vostri commenti!
Dialogo a una voce. La madre seduta in un corridoio di ospedale, parla alla figlia che, al di là di una porta, sta subendo un intervento per cambiare sesso. Con infinito amore, infinita tenerezza e infinito dolore, le racconta la sua vita, l’infanzia, la giovinezza inquieta, l’amore per colui che diventerà il padre di Eva. E poi la gravidanza, la dolcezza e la felicità dei primi anni, fino alla comparsa dei segni che porteranno all’intuizione del dramma che ribolle nel sangue e nel cuore di Eva.
Una storia che affonda il coltello nella carne e nell’anima: il percorso di madre e figlia fino alla clinica serba che restituirà ad Eva la sua identità è dolorosissimo, tra pediatri, psicologi, avvocati, soffocato dall’ostilità della ragazza nei confronti della madre che non si arrende allo strazio che il cambio di sesso produrrà sul corpo della amatissima figlia “Non c’è madre che abbia amato il suo bambino più di quanto io abbia amato te. Non c’è donna, orsa o cagna che abbia avuto cura dei suoi figli più di quanta io ne abbia avuta per te”. Ma è lei, la madre, a sostenerla, a respirare il suo respiro e ad accompagnarla, tra le fredde mura della clinica serba, alla vita che ha sempre desiderato. Perché la madre è “l’albero forte con le radici grosse a cui tutti state attaccati, dentro la cui ombra vi muovete”. Una storia forte, che colpisce come un pugno allo stomaco e che si addentra in un tema poco trattato, con minuziosa attenzione per ogni drammatico risvolto: sociale, psicologico, chirurgico. Ma anche una storia sulla maternità, sulla necessità di accettare un figlio per come è, e non per come si è sognato che fosse, sul sacrificio che, a volte, la genitorialità comporta. Una prosa emotiva, concitata, che avvince, attanaglia, emoziona come la storia che racconta.
Voto: 9,5
Autore: Silvia Ferreri
Casa editrice: Neo