Amici lettori, ricordate “La finestra sul cortile” di Hitchcock? James Stuart, nei panni di un giornalista, essendosi infortunato, trascorre il suo tempo spiando i movimenti degli abitanti del cortile su cui affaccia la sua finestra, scoprendo crimini che, diversamente, sarebbero rimasti impuniti. Anche Anna Fox, la protagonista del romanzo, è reclusa in casa per una grave forma di agorafobia post traumatica. Le sue giornate si snodano tra partite a scacchi virtuali, visione di noir in bianco e nero, gran bevute di Merlot, e l’osservazione dei vicini con l’aiuto del potente teleobiettivo della sua macchina fotografica. Il thriller si sviluppa secondo schemi “classici”, in cui si avverte la citazione del miglior patrimonio giallistico cinematografico. La passione di Anna per i vecchi noir ci indica la strada per l’interpretazione del romanzo: le atmosfere claustrofobiche, i dubbi, i sospetti, il mistero intorno al trauma della protagonista che si svela gradualmente, la mente sull’orlo dell’abisso della follia, il gioco degli specchi delle false identità sono temi cari ai maestri del giallo che Finn ha saputo “riscrivere” in chiave contemporanea, con stile scattante e nervoso, che si concede pause riflessive nelle pagine drammatiche dedicate ai ricordi della protagonista e alla perdita dei suoi affetti. Trecentocinquanta pagine, non un momento di noia: un equilibrio tra suspence e indagine psicologica gestito con mano sicura che ci accompagna al finale mozzafiato, l‘unico possibile, perchè in perfetta sintonia con l’obiettivo di rivisitazione del grande cinema noir. Bellissimo
Autore: A.J. Finn
Casa editrice: Mondadori
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