Serotonina

“Il mio argomento sono io, non che sia particolarmente interessante ma è il mio argomento”. E’ Florent che parla, un agronomo protagonista di questo singolare e interessantissimo romanzo. Per Florent la depressione consiste in un progressivo allontanamento dal mondo e dalla vita. La sua salvezza è il Captorix, un antidepressivo
che lo aiuta ad alzarsi ogni giorno, a lavarsi, a uscire. Ma gli toglie ogni desiderio, anche sessuale. Così Florent si rinchiude in se stesso, dando libero accesso a ricordi, rimpianti, riflessioni sulle donne, sul mondo, sulla vita e sulla morte, sempre presente al suo fianco. Come un flusso di pensiero, tutto questo riempie fittamente le pagine, concedendo poco spazio ai dialoghi, di cui l’autore riesce a non farci sentire la mancanza. Nella storia non mancano digressioni sulle politiche agricole europee, sulla globalizzazione, sulla deriva economica delle classi medie. E qui ritroviamo la vocazione di Houellebecq per l’indagine sociale e politica. Il tutto raccontato senza ordine cronologico, se non quello della coscienza di Florent, in un intreccio che riproduce il mondo interiore del personaggio, con credibilità ed estrema sensibilità nel trattare un tema tanto delicato, e che diventa spunto per la realizzazione di un affresco dei sentimenti e delle emozioni che pur appartenendo al personaggio, hanno la capacità di migrare nella coscienza di chi legge. Un andamento narrativo fluido, aderente al tema, innovativo. Impeccabile la veste espressiva, coerente con la storia, senza sperperi o cadute.

Autore: Michel Houellebecq
Casa editrice: La nave di Teseo

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