Febbre

Premio Strega 2020
Semifinalista

Una febbricola costante, spossante, angosciante, annuncia a Jonathan che è sieropositivo. Dopo un periodo “febbrile” del corpo e dell’anima, che deve metabolizzare, Jonathan riprende a vivere. È questa l’occasione per ricostruire, andando indietro nel tempo e sul filo della memoria, la sua infanzia e la sua adolescenza vissute a Rozzano, il Bronx a sud
di Milano. Figlio di genitori giovanissimi e immaturi, è cresciuto alternativamente dai nonni materni e paterni. A Rozzano scopre la sua omosessualità, a Rozzano le prime esperienze.
All’ombra della torre Telecom brulica un’umanità che Bazzi tratteggia con rara perspicacia: ciascuno ha un ruolo, ciascuno una unicità che lo rende indimenticabile. Così la nonna Lidia che vive in un palazzone di periferia come fosse ancora nel suo basso a Napoli. O il nonno Biagio, padre padrone e omofobo. Ciascuno ha la sua lingua: milanese, napoletano, siciliano si mescolano esprimendo il melting pot che le periferie urbane rappresentano. Mai scontato, mai banale, la verità di questo romanzo colpisce come un pugno allo stomaco. Raccontato tra passato e presente si avvale di una lingua contemporanea, fortemente connotata dalla realtà che racconta.

Autore: Jonathan Bazzi
Casa editrice: Fandango Libri

Voto: nove

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